lunedì 23 febbraio 2009

* ...dopo 50 giorni di fermo...

...cacchio se è dura ricominciare; però come si fa a tradire il mitico fratellone di moto Antonio "Macello". Ad un suo messaggio eccomi pronto a risalire in sella nonostante il fermo esagerato del mezzo e dell'allenamento.
Vabbè...cmq sia...venerdi sera alle 22 mi arriva il solito messaggio "domenica si gira, vieni?". Manco ci si pensa! Ovviamente la risposta può essere solo una: SI
Il sabato mattina scendo in garage, guardo la moto che giace immobile e con qualche ragnatela, le sussurrro qualcosa nell'orecchio destro del motore e lei mi risponde dopo due colpi di tosse.
Ottimo...è in forma e non ha problemi. Non mi rimane che preparare l'abbigliamento.

La domenica mattina Antonio si presenta col carrello davanti a casa mia, carichiamo e raggiungiamo Fausto e Fabio al solito benzo.
Fatto il pieno arriviamo al solito parcheggio di Savazza e incontriamo anche Stefano, il fratello di Fausto.
Colazione, ultimi preparativi e via...verso il mondo fangoso.
A grandi linee la strada è stata Savazza - Sillaro - Monte La Fine - Romana - San Pellegrino - Castel del Rio - Castagneto - Monte La Fine - Casoni.
E' stato un bel fritto misto di percorso: ghiaia, terra battuta, polvere, neve ghiacciata e fango...aleeeee...chi più ne ha più ne metta!!!!
La ruggine dovuta al mancato allenamento si sente e le braccine iniziano quasi subito a gridare "basta...basta...pietà!!"...ma quello dell'endurista è un duro e sporco lavoro fatto di sofferenza: un bel "fanculo" alle braccine e via di gassss.

Prima di partire ho portato i pneumatici a 0.9 atm; non avevo mai guidato con le gomme così sgonfie e devo dire che ho avuto qualche problemuccio (sopratutto sull'asfalto)...cmq credo sia questione di abitudine...anche perchè mi trovavo da dio su e giù per i sassoni.
Abbiamo iniziato subito con un discesone da pavura (tenete conto che sono ancora un principiante quindi non rompetemi il cazzo dicendo che era roba semplice) che ha messo a dura prova sia l'equilibrio che le braccine. Dopodichè sono iniziate la salite in nel sottobosco: che figata...un passaggio lo si può vedere nel link al filmato in fondo al report.
La temperatura era ottimale...non ho messo nemmeno il pile...si stava perfettamente.

Mano a mano che si saliva di quota, il fango diventava il protagonista pricipale della situazione: anteriore e posteriore che ce ne andavano per i fatti loro, ruote completamente ricoperte di argilla, canaloni in discesa nei quali si andava giù solo a stare fermi socc'mel aiò fat 'na fadiga dla madona!!
Le cadute si sono sprecate, qualcuna è stata anche "acrobatica". Fortunatamente però nessuna è stata tale da rovinare la giornata. Giusto qualche acciacco al canarino: rotti entrambi i paramani e perso il paramotore lungo una discesa (fortunatamente me l'ha recuparato Fabio). Si...diciamo ho trovato cosa fare durante la settimana.
La pausa pranzo l'abbiamo fatta al solito posto, dalle due ragazze del bar a SanPellegrino, dopo che Stefano ha rotto il coperchio della coppa dell'olio e l'ha riparato col bicomponente.
Finito il pasto, da buon fratello, Fausto ha trainato il fratello con la corda fino per 10km fino a Castel del Rio, dove un distributore aperto ha potuto vendergli un kiletto d'olio.
La riparazione tuttavia si è rivelata inutile ed un filo d'olio lo perdeva cmq.....ecco allora che Stefano prende il ritmo, gira il gas e si defila in mezzo ai monti prima di finire tutto l'olio.

Che altro dire...alla fine ci siamo al parcheggio, soddisfatti, mezzi rotti e contentissimi della splendida giornata passata assieme.
Un grazie di cuore al buon Macello e agli amici Fabio, Fausto e Stefano
Come al solito...i compagni bastardi, non mi hanno lasciato il tempo di scattare qualche foto...cmq quelle poche ve le faccio vedere al link qui sotto.

Foto: Album della giornata
Video: Un passaggio un po bastardello



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